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lunedì 19 marzo 2012
Rashad Evans: Jon Jones è mentalmente debole
Tra 33 giorni esatti ci sarà la resa dei conti tra 2 ex amici diventati acerrimi nemici. Nel main-event di "UFC 145: Jones vs. Evans", 3 anni dopo aver perso il titolo da Lyoto Machida, l'ex vincitore di "The Ultimate Fighter" "Suga" Rashad Evans (17-1-1 MMA, 12-1-1 UFC) tenterà di riconquistare il titolo dei pesi Massimi Leggeri dall'atleta a cui ha fatto da mentore, ovvero Jon Jones. Evans ha parlato recentemente del suo avversario, ecco cosa ha detto:
"Conosco il vero Jon, il ragazzo nervoso che mi chiedeva di consigliarlo sul come vestirsi, sul come parlare e sul come lottare. So come reagisce quando le cose non vanno come piacciono a lui e non riesce a gestire mentalmente la situazione. In più io ho già affrontato questi tipi di incontri. Sono già stato in queste situazioni dove ci sono molte emozioni in gioco, ad esempio contro Bisping e Rampage. Jon non è mai stato in questo tipo di situazione e non ha mai affrontato un fighter come me. So che riavrò il mio titolo a UFC 145.
So tutto di lui, so tutto dei suoi allenatori e del suo camp. Potrei probabilmente dirvi cosa sta facendo in palestra in questo momento. E' esattamente nello stesso ambiente, facendo sempre le stesse cose con le stesse persone. Ma io sono in un ambiente diverso. Sapevo di dover imparare, di dover mescolare le carte e di dover cambiare. Jon non ha la più pallida idea di quello che gli farò quella notte."
Ricordiamo che, dopo aver militato per anni nel Jackson's Submission Fighting Team, Evans pochi mesi fa ha lasciato il team dopo che Jones è diventato campione UFC e ha fondato un nuovo team che viene chiamato il team dei "Blackzilians", perchè composto principalmente da atleti di colore e brasiliani tra i più forti al mondo. Continua Evans:
"Può parlare quanto vuole dei suoi miglioramenti, ma ci sono ancora alcune cose nel suo stile che non riuscirà a cambiare. Lui è un fighter che combatte da lunghe distanze grazie al suo allungo e io riuscirò a entrare nella sua guardia, colpirlo, portarlo a terra e finirlo col ground and pound. Sono a un livello della mia carriera in cui sono in grado di portare a terra chiunque.
Lui non è Jon Jones "il campione imbattibile" per me. Sono sicuro che batterò Jon Jones."
Ad Atlanta avremo la resa dei conti!
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